Una piccola porta consente di accedere al Brolo di San Francesco (1), area posta all’interno delle mura della città e delimitata a est dalla calle della Madonna della Neve, adibita ad orto e frutteto per il vicino convento. La casetta visibile sulla destra ha inglobato i resti di un’antica torre scudata, priva cioè del lato interno, posta nel punto in cui la cortina muraria forma un angolo ottuso verso l’esterno.
Nel brolo, scendendo verso il convento lungo l’acciottolata via della Castagnera (2), si fiancheggiano i resti affioranti delle Mura della Castagnera (3) con le basi di altre due torri scudate. Ritornati nella calle si ha verso l’alto la visione del tratto meglio conservato delle fortificazioni cittadine, le Mura carraresi (4), sopraelevazione con rinforzo ad archivolti delle mura comunali della Castagnera, esistenti già nel 1315, realizzata dai Da Carrara di Padova nel 1384. Lungo la calle, osservando dall’interno la struttura muraria, sotto i venti archivolti si possono ancora notare le più antiche merlature guelfe, che alternano merli ciechi ad altri che presentano la classica feritoia arciera. Sulla sommità è ancora percorribile il camminamento di ronda, acquisito dai Gera al momento della costruzione della grande villa nella prima metà dell’Ottocento, che lo modificarono parzialmente creando un belvedere pensile in basso e “tempietto” per la riflessione e la preghiera in alto, vicino al piccolo campanile della chiesetta della Madonna della Neve.