Accostato alla trecentesca cortina muraria si incontra il seicentesco Oratorio della Madonna della Neve (1). Al suo interno sono visibili lo stipite sinistro, con capitello e imposta dell’arco, della Porta della Castagnera (1314) – una delle tre presenti lungo la seconda cinta muraria che divideva il castello dal borgo – e un affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna del latte, attribuibile a Giovanni Antonio da Meschio; attorno a questo il pittore coneglianese Francesco Beccaruzzi dipinse alcuni angeli musici e altri due recanti il turibolo e la navicella per l’incenso (1520 circa).
Dalla fine del sec. XIV, sotto il dominio della Serenissima, infatti, venuta meno l’importanza militare della città, la porta era stata prima ingentilita dall’affresco a carattere religioso e successivamente, forse in virtù della devozione sviluppatasi attorno a questa immagine, trasformata in un oratorio vero e proprio. La dedicazione alla Madonna della Neve trae origine dalla leggenda tardo medievale della miracolosa nevicata del 5 agosto sul monte Esquilino, portata agli onori degli altari da papa Pio V nella seconda metà del Cinquecento. All’interno, salendo dalla sacrestia sopra l’aula, è percorribile il breve percorso di ronda della porta fino al vano del campaniletto. L’oratorio è stato restaurato nel 1992 dalla locale sezione Alpini che ne cura anche l’apertura nei giorni festivi.