Il Convento di S. Francesco (1), originariamente edificato sul colle di S. Biagio, a ovest delle mura, fu ricostruito all’interno della città entro il 1411 su un terreno donato ai frati nel 1288 dalle monache clarisse di S. Maria Mater Domini. Nel sec. XVIII raggiunse la sua massima espansione, essendo costituito da due chiostri con pozzo centrale, da una grande chiesa con nove pale d’altare e da una nuova ala (2) costruita nel 1708 per ospitare i novizi; il complesso possedeva anche un ampio brolo e una ricca biblioteca costituita da 127 codici. Il convento fu soppresso per decreto napoleonico e nel 1812 fu adattato a caserma, demolendo la chiesa e un chiostro per ricavare la piazza d’armi. Divenne quindi sede di svariate attività tra cui ospedale, casa di ricovero, asilo infantile, magazzino per le polveri esplosive, scuola elementare.
L’indagine archeologica della superficie scoperta verso la calle della Madonna della Neve ha portato alla luce il perimetro dell’altro Chiostro (3), risultato più antico di quello ancora esistente, e della grande Chiesa conventuale (4), dove erano sepolti numerosi esponenti delle famiglie nobili di Conegliano.
Per ovviare al problema della grande affluenza di fedeli, l’originario coro triabsidato venne ampliato nel Settecento allungando la cappella centrale (5) fino a scavalcare la vicina calle.
Di fronte al convento è situata l’antica sede della Confraternita della Beata Concezione (6), ora proprietà privata. All’interno si conservano gli affreschi della sala delle riunioni, attribuibili a Francesco da Milano, pittore attivo in città e nel territorio tra il 1502 al 1548.