Il Belvedere di viale Ferruccio Benini consente di ammirare molti elementi del paesaggio coneglianese. Sul pendio della collina è visibile la facciata di Villa Gera Sinopoli (1827) [1] progettata da Giuseppe Jappelli per Bartolomeo Gera, quale luogo di amenità e pace. Collaborano alla realizzazione dell’opera il giovane scultore Marco Casagrande, che troverà la consacrazione della sua fama in Ungheria, e il pittore Giovanni De Min, che dipingerà all’interno vari episodi di storia romana, non privi di riferimenti all’occupazione austriaca del Veneto. Guardando in lontananza si vede distintamente la torre principale del Castello di San Salvatore [2], edificato dai conti di Treviso a partire dal 1245 per contrastare lo sviluppo in Sinistra Piave della città di Conegliano. Danneggiato durante l’ultima fase della Grande Guerra, quando il Piave divenne il fronte dei combattimenti, il castello, recentemente restaurato, è ora visitabile. Di fronte si apre all’osservatore la vista della pianura, in cui sono facilmente distinguibili le fasi di evoluzione urbanistica della città: il nucleo più antico delimitato dalla cinta muraria, che risale il colle a destra con le Mura carraresi [3] e le basi delle Torri della Castagnera [4]; scendendo il Brolo [5] e il Convento di San Francesco [6], quindi più in basso l’andamento curvilineo di via XX settembre [7], parallelo alle mura meridionali; a valle il borgo esterno di contrada Refosso, segnalato dalla presenza del Campanile di S. Rocco [8] e la città “moderna” che ha oltrepassato il confine costituito dalla massicciata della Ferrovia [9] (1855) soprattutto grazie all’indotto creato dalla Zoppas [10], fondata nel 1927, che nel Secondo dopoguerra ha trainato l’economia e l’espansione della città.