All’angolo tra via Accademia e via Cima si erge Casa Sbarra (1), bella costruzione quattrocentesca che presenta affreschi su entrambe le facciate; ancora ben visibili sono il fregio di putti e la Marina, sul fronte sud, e il Crocifisso e la Sacra Conversazione sotto il portico decorato con festoni di frutti e nastri. Sul tetto si nota un piccolo campanile a vela, oggi privo della campana che veniva utilizzata sia per avvisare la cittadinanza dei pubblici incanti banditi dai notai che nel palazzo avevano la sede del loro collegio, sia per chiamare a raccolta i membri dell’Accademia degli Incamminati (sec. XVI) e degli Aspiranti (sec. XVII) che qui si riunivano.
Degno di nota è anche il bel poggiolo d’angolo traforato, abbellito sopra gli angoli da tre sculture: due teste, probabile ritratto dei committenti del palazzo, e un leone che regge lo stemma degli Sbarra.
L’antica Contrada Sarano è ora chiamata via Cima (2) perché qui nacque l’illustre pittore Giovan Battista. Era questo il quartiere dove risiedevano operai, artigiani e commercianti, alcuni dei quali cercavano di rendere manifesto il loro benessere decorando le proprie abitazioni. Fra tutte spicca la casa affrescata (3) con elementi decorativi a losanghe a carattere fitomorfo che, al primo piano, presenta uno stemma recante dei pesi, probabile riferimento al mestiere esercitato da chi vi abitava.