Giovan Battista Cima, detto Cima da Conegliano, fu un valente pittore nato in questa città attorno al 1459. L’appellativo gli fu dato in quanto figlio di Pietro, agiato “cimatore di panni”, cioè artigiano dedito alla lavorazione dei tessuti. Trasferitosi a Venezia, dove collaborò con Giovanni Bellini, Cima rimase però sempre affezionato alla sua città natale e vi soggiornò frequentemente. Negli sfondi dei dipinti inserì spesso elementi dei paesaggi da lui amati, come le colline di Conegliano e di Susegana, punteggiate dai castelli medievali. Sue opere sono conservate nei principali musei del mondo. Morì attorno al 1517 e fu seppellito nella chiesa dei Frari, non si sa se quella di Venezia o quella del convento coneglianese, dove i Cima avevano la loro tomba di famiglia.
La casa natale di Giovan Battista Cima (1), identificata grazie a documenti cinquecenteschi conservati nell’archivio della città, fu acquistata e restaurata dal commendator Camillo Vazzoler che le restituì dignità e la fece divenire sede della Fondazione Cima, ente tutt’oggi molto attivo nella promozione della cultura. Durante i lavori di restauro, tornarono alla luce numerosi reperti risalenti all’Età del Bronzo (secc. XVI- XIII a.C.) ora esposti al piano terra vicino ad una sezione di scavi lasciata in vista. La casa conserva la classica struttura quattrocentesca con la bottega al piano terra e l’abitazione al primo piano. Sui muri interni sono stati rinvenuti interessanti scritte e giochi di parole, tra cui un palindromo e la data “1492 adì 9 otubrio”.