L’accesso all’antica Contrada Granda, ora via XX Settembre, era possibile attraverso tre porte; quella meridionale è Porta San Polo (1), detta anche “Porta del Pidocchio” perché utilizzata prevalentemente dalla gente che proveniva dalla campagna.
A destra si erge Palazzo Zandonella Dall’Aquila (2), residenza di un’importante famiglia del Comelico, arricchitasi col commercio del legname e trasferitasi a Conegliano nel 1843.
I dall'Aquila si chiamarono così per avere ricevuto il titolo di nobili da un imperatore di Germania in epoca imprecisata. L'Aquila a due teste inserita nel loro stemma è infatti riferita allo stemma imperiale.
I giardini addossati alle Mura scaligero-veneziane (3) sono situati dove fino al sec. XIX c’era il Refosso (4), fossato in cui venivano convogliate le acque del Ruio e del Monticano che poi continuavano il loro corso lungo l’attuale via Verdi, già via San Polo o via dei Molini.
L’antica toponomastica ricorda infatti che lungo questa strada sorgevano il Convento dei Padri Umiliati di San Polo (5) e diversi mulini che sfruttavano la forza della corrente del fiume per macinare le granaglie.
Se del convento non rimane alcuna traccia, sono invece ancora visibili al termine di Via Verdi i resti del Mulino Sarzetto (6), un tempo proprietà del Priore di San Polo, che nella svettante torre colombara allevava i piccioni.