Questa zona della città fu devastata dai bombardamenti verificatisi dopo la Disfatta di Caporetto (1917), che risparmiarono parzialmente solo pochi edifici degni di nota.
La costruzione della Chiesa dei SS. Rocco e Domenico (1), intitolata in origine solo al santo protettore degli appestati, fu iniziata in occasione della terribile epidemia del 1630, ma i lavori si protrassero per più di un secolo e la facciata fu realizzata solamente nel 1901 dal veneziano Vincenzo Rinaldo. L’intitolazione a S. Domenico fu aggiunta nel 1643, dopo che le monache domenicane costruirono il monastero nelle vicinanze e scelsero la chiesa come proprio luogo di culto.
Il soffitto della chiesa fu dipinto nel 1827 dal bellunese Giovanni De Min, con diversi soggetti tra cui l’Apoteosi dei Santi Rocco e Domenico.
La chiesa conserva diverse opere degne di nota; tra tutte si cita la bella pala dell’altare maggiore, proveniente dall’oratorio della Ca’di Dio, realizzata da Ludovico Pozzoserrato (sec. XVI), che raffigura Le nozze mistiche di S. Caterina.
Del Monastero di S. Domenico (2), edificato nel 1639, alcuni resti della Foresteria sono visibili nel palazzo situato a destra; sulle pareti di una stanza si conserva un affresco cinquecentesco che forse apparteneva ad un edificio inglobato successivamente nella costruzione del monastero.
Di fronte, nei giardini creati dopo l’interramento del fossato (Refosso) che difendeva la città a sud, si possono notare resti delle Mura scaligero veneziane con basi di torri (3).